Cosa fare se il marito (o la moglie) non vuole lasciare la casa coniugale – Guida legale Sanremo 2025
Una guida rapida

Avvocato a Sanremo per separazioni e casa coniugale
Una delle situazioni più delicate che seguono una separazione è quella dell’abitazione familiare.
Molto spesso, nonostante un provvedimento del giudice che assegna la
casa coniugale a uno dei due coniugi – di regola quello che convive con i figli minori – l’altro rifiuta di andarsene.
A Sanremo e in provincia di Imperia, casi simili sono tutt’altro che rari e richiedono l’intervento di un
avvocato, capace di tutelare efficacemente i diritti della parte lesa.
1. Assegnazione della casa coniugale: chi ne ha diritto
Ai sensi dell’art. 337-sexies c.c., il giudice assegna la
casa familiare tenendo conto dell’interesse prevalente dei figli minori o non economicamente autosufficienti.
Pertanto, anche se l’immobile è intestato a uno solo dei coniugi, può essere assegnato all’altro se è quello che si occupa dei figli.
Senza figli, invece, la casa segue le regole ordinarie della proprietà o del possesso.
L’assegnazione viene disposta:
- con la sentenza di separazione o divorzio, oppure
- in via temporanea e urgente nel caso di separazioni giudiziali in corso.
2. Quando il coniuge non lascia la casa: cosa fare subito
Se l’ex marito o l’ex moglie non rispetta l’ordine di rilascio, occorre procedere in modo graduale ma deciso:
- Invito formale scritto: inviare una comunicazione (meglio se a mezzo raccomandata A/R o PEC) in cui si chiede di lasciare l’immobile entro un termine ragionevole.
- Diffida legale tramite avvocato: se non vi è collaborazione, l’avvocato invia una diffida formale notificando il provvedimento di assegnazione.
- Esecuzione forzata: qualora il coniuge persista nel rifiuto, si può richiedere l’intervento dell’ufficiale giudiziario, eventualmente con l’assistenza delle forze dell’ordine, per ottenere lo sgombero dell’immobile.
La procedura di esecuzione forzata è disciplinata dagli artt. 605 e seguenti c.p.c. e può richiedere alcune settimane, a seconda dei carichi del Tribunale.
3. Il rifiuto di lasciare la casa coniugale è un reato?
Sì, in determinati casi.
L’art.
388 del Codice Penale punisce con
fino a tre anni di reclusione chi elude o viola un provvedimento del giudice, ad esempio l’ordine di rilascio della casa familiare.
Il cosiddetto Codice Rosso ha rafforzato le tutele penali: il coniuge che non rispetta l’ordine di allontanamento può essere perseguito anche d’ufficio.
Oltre all’azione civile, quindi, è possibile sporgere querela o segnalare il comportamento alla Procura della Repubblica di Imperia.
4. Posso cambiare la serratura?
No.
Cambiare la serratura dell’abitazione senza autorizzazione del giudice costituisce
reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 392 c.p.) o addirittura
violenza privata (art. 610 c.p.).
Anche se il coniuge è uscito di casa, finché la separazione non è formalmente omologata e non vi è un provvedimento giudiziario, non si può impedirgli l’accesso.
Solo l’ordine di assegnazione o un provvedimento di protezione (art. 342-bis c.c.) può legittimare l’allontanamento e la sostituzione delle chiavi.
5. E se è il marito a cacciare la moglie?
Nessun coniuge può “cacciare” l’altro di casa con la forza, neppure se proprietario esclusivo dell’immobile.
Tale condotta configura
violenza privata o, nei casi più gravi,
maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.).
In questi casi è possibile:
- richiedere misure cautelari urgenti al Tribunale di Imperia,
- chiedere un ordine di protezione con allontanamento del coniuge violento,
- oppure sporgere denuncia ai Carabinieri o alla Polizia.
6. Esecuzione forzata e tempi medi a Sanremo
La procedura di rilascio della casa coniugale si svolge davanti all’Ufficio NEP (Ufficiali Giudiziari) del Tribunale di Imperia.
In media:
- la notifica dell’atto di precetto richiede 10 giorni;
- il primo accesso dell’Ufficiale Giudiziario avviene entro 30–45 giorni;
- in caso di resistenza, si programmano accessi successivi con l’intervento della forza pubblica.
I tempi complessivi possono variare da 2 a 4 mesi, ma nei piccoli Tribunali la prassi è mediamente più rapida.
7. E se non siamo sposati?
Anche il
convivente che rifiuta di lasciare l’abitazione può essere allontanato: si tratta di
occupazione abusiva.
Il proprietario può agire con un
ricorso per rilascio o restituzione dell’immobile, ottenendo poi l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario.
8. Casi di riferimento e giurisprudenza
Il
Tribunale di Bologna, sentenza n. 2513/2017, ha stabilito che il coniuge che adotta comportamenti offensivi o prevaricatori – come cambiare le serrature o impedire l’accesso all’altro – può subire
l’addebito della separazione e
la perdita dell’assegno di mantenimento.
Un principio valido anche nei Tribunali liguri, dove l’addebito viene spesso riconosciuto in presenza di condotte aggressive o di ostacolo alla convivenza.
9. Come agire con l’aiuto di un avvocato a Sanremo
L’assistenza di un avvocato a Sanremo è fondamentale per:
- predisporre la diffida legale al rilascio dell’immobile;
- gestire la procedura di esecuzione forzata presso l’Ufficiale Giudiziario di Imperia;
- presentare, se necessario, querela o denuncia per violazione di provvedimento del giudice;
- ottenere, nei casi urgenti, un ordine di protezione familiare.
10. Consulenza legale a Sanremo e Imperia
Se stai vivendo una separazione difficile e il tuo ex coniuge
non vuole lasciare la casa familiare, è importante agire subito in modo corretto.
Ogni ritardo può peggiorare la situazione, soprattutto in presenza di minori o tensioni domestiche.
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Contatta l’Avv. Matteo Guazzoni – Studio Legale Sanremo al n. 3701101198
Per una consulenza personalizzata in materia di
separazioni, casa coniugale e ordini di protezione.
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