Affidamento familiare: diritti e limiti dei genitori biologici - Avvocato Sanremo

66b4087a_user • 4 novembre 2025

Diritti e limiti dei genitori - Avv. Matteo Guazzoni

Affidamento familiare: diritti e limiti dei genitori biologici

Avv. Matteo Guazzoni – Studio Legale a Sanremo
Affidamento familiare: cosa possono fare i genitori durante l’affido, come mantenere i contatti e collaborare coi Servizi per il ricongiungimento.

Che cos’è l’affidamento familiare

L’affidamento familiare è una misura temporanea di tutela del minore, disciplinata dalla Legge 4 maggio 1983 n. 184, come modificata dalla L. 149/2001 e dalle più recenti Linee di indirizzo nazionali 2024.

L’obiettivo non è allontanare per punire, ma proteggere il minore e aiutare la famiglia d’origine a ritrovare equilibrio, fino al possibile ricongiungimento.

La durata è di massimo 24 mesi, prorogabile se l’interruzione potrebbe recare danno al minore.

I diritti dei genitori biologici durante l’affido

Quando un figlio viene affidato a terzi (famiglia affidataria o comunità), la responsabilità genitoriale non viene revocata, ma solo limitata: il genitore resta parte attiva del percorso.

1️⃣ Diritto a essere informati

Durante l’affidamento familiare, i genitori biologici mantengono – salvo diversa disposizione del Tribunale per i Minorenni – un ruolo attivo nel percorso del figlio.
Hanno diritto a essere
coinvolti e informati, nei limiti stabiliti dal decreto di affido e compatibilmente con l’interesse del minore.
Quando la responsabilità genitoriale è sospesa o limitata, le informazioni possono essere trasmesse solo attraverso i
Servizi sociali o su autorizzazione del giudice.

2️⃣ Diritto a mantenere i contatti

La legge non stabilisce un “diritto incondizionato” del genitore a vedere il figlio, ma impone che il giudice indichi nel decreto di affido le modalità dei rapporti.
Questo significa che:

  • i contatti sono la regola,
  • ma possono essere limitati o sospesi se contrari all’interesse del minore.

3️⃣ Diritto a partecipare alle decisioni importanti

Durante l’affidamento familiare, i genitori mantengono – salvo diversa disposizione del Tribunale – la titolarità della responsabilità genitoriale.
Le decisioni di maggiore importanza (salute, istruzione, spostamenti) dovrebbero essere
condivise con i Servizi sociali e con l’affidatario, che deve tener conto delle indicazioni dei genitori (art. 5 L. 184/1983).
Tuttavia, se il Tribunale ha disposto la
limitazione o la sospensione della responsabilità (artt. 330–333 c.c.), i genitori non partecipano alle decisioni, che vengono assunte dal tutore o dal giudice minorile.

Collaborare con i Servizi sociali: il vero punto di svolta

Molti genitori percepiscono i Servizi come un ostacolo, ma la collaborazione documentata è il fattore decisivo per ottenere la revoca dell’affido.

Collaborare significa:

  • presentarsi puntualmente ai colloqui;
  • accettare percorsi di sostegno alla genitorialità;
  • dimostrare equilibrio e costanza;
  • mantenere rapporti civili con affidatari e operatori.

Le relazioni dei Servizi sociali descrivono ogni aspetto del comportamento del genitore e vengono lette dal giudice: un atteggiamento costruttivo può cambiare radicalmente il destino del procedimento.

I benefici concreti della collaborazione

Quando il genitore mostra continuità e miglioramento, il Tribunale può disporre:

  • incontri più frequenti o non vigilati;
  • periodi di visita prolungata (fine settimana, vacanze);
  • rientri graduali in famiglia;
  • revoca dell’affidamento e ripristino della piena responsabilità genitoriale.

Ogni decisione viene presa solo se il minore mostra serenità e stabilità e se i Servizi attestano il superamento delle criticità.

Continuità affettiva con la famiglia affidataria

La Legge 173/2015 ha introdotto il principio della continuità degli affetti: anche dopo la fine dell’affido o in caso di adozione, il minore può mantenere rapporti significativi con la famiglia affidataria se ciò è nel suo interesse.
Si tratta di un’evoluzione che mira a
preservare tutti i legami positivi, sia con i genitori naturali sia con chi ha temporaneamente accolto il bambino.

Quando rivolgersi a un avvocato

Affrontare un procedimento di affidamento familiare senza assistenza legale può essere rischioso.
Un avvocato esperto in diritto minorile:

  • tutela i diritti del genitore nei procedimenti davanti al Tribunale per i Minorenni;
  • assiste nei rapporti con i Servizi sociali;
  • presenta istanze di revisione o ricongiungimento;
  • guida il genitore in un percorso concreto di recupero della responsabilità.

Lo Studio Legale Avv. Matteo Guazzoni, con sede a Sanremo (IM), offre consulenze specifiche in materia di:

  • affidamento familiare e tutela minorile;
  • ricongiungimento e revoca dell’affido;
  • relazioni con i Servizi sociali;
  • tutela dei diritti dei genitori e dei nonni nel procedimento minorile.

📍 Studio Legale Avv. Matteo Guazzoni – Sanremo (Foro di Imperia)
🌐
www.avvocatomatteoguazzoni.com
📧 E-mail: guazzonimatteo97@gmail.com

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