Come funziona l’affidamento condiviso a Sanremo: obblighi, ruoli e criteri per il mantenimento:

66b4087a_user • 11 maggio 2025

Affidamento condiviso e mantenimento dei figli: guida

Quando due genitori decidono di separarsi, una delle questioni più complesse e delicate è la gestione della responsabilità genitoriale e del mantenimento dei figli.
La legge italiana prevede come forma ordinaria
l’affidamento condiviso, ma questo non significa che tutto si divida in parti uguali, né che venga meno l’obbligo economico di uno dei due genitori.


In questo approfondimento, analizziamo le regole sull’affidamento condiviso, il ruolo del genitore collocatario, i criteri per determinare l’assegno di mantenimento e i recenti orientamenti giurisprudenziali. Il tutto con una prospettiva concreta e professionale maturata sul campo, anche a Sanremo, dove svolgo la mia attività legale.


Che cos’è l’affidamento condiviso

L’affidamento condiviso è stato introdotto dalla legge n. 54/2006 ed è oggi il regime di affidamento privilegiato dal legislatore.
Significa che entrambi i genitori conservano la
responsabilità genitoriale e devono cooperare per prendere le decisioni più importanti che riguardano i figli, anche se non convivono più.

Le decisioni che rientrano in questa responsabilità sono, ad esempio:

  • scelte scolastiche;
  • cure sanitarie rilevanti;
  • orientamento religioso;
  • attività sportive o educative extrascolastiche.

Il principio guida è quello del preminente interesse del minore, che impone soluzioni stabili, coerenti e volte a garantire una crescita serena ed equilibrata, nonostante la fine della relazione tra i genitori.


Affido condiviso non significa tempi paritari

Spesso si confonde l’affidamento condiviso con la “residenza alternata”, ovvero con una spartizione esattamente a metà del tempo tra i due genitori.
Tuttavia, nella realtà, i Tribunali tendono a privilegiare
la stabilità logistica ed emotiva del figlio, specialmente se minore.

In concreto, il figlio:

  • vive stabilmente con un genitore (il collocatario);
  • frequenta l’altro genitore in giorni prestabiliti (fine settimana alterni, visite infrasettimanali, vacanze divise, ecc.).

Anche con l’affidamento condiviso, è prassi che il giudice indichi il genitore collocatario nel provvedimento, per dare certezza in merito alla scuola, al medico di base e all’abitazione prevalente.


Chi è il genitore collocatario e che ruolo ha?

Il genitore collocatario è colui presso cui il figlio risiede abitualmente.
Svolge un ruolo centrale nella gestione quotidiana della vita del minore e affronta in prima persona:

  • le spese giornaliere (cibo, trasporti, vestiario);
  • la logistica (accompagnamenti a scuola, attività extrascolastiche);
  • la gestione pratica delle emergenze e delle routine.

Il genitore collocatario è spesso anche il soggetto economicamente più esposto.
Per questo motivo, l’altro genitore è normalmente tenuto a
versare un assegno periodico di mantenimento, a prescindere dalla condivisione della responsabilità genitoriale.


Come si stabilisce l’assegno di mantenimento?

L’assegno di mantenimento per i figli non è una punizione né una forma di risarcimento.
È un contributo proporzionato che ciascun genitore deve garantire, sulla base di:

  1. Reddito e capacità economica: chi guadagna di più contribuisce in misura maggiore;
  2. Tempi di permanenza del figlio: più sono sbilanciati, maggiore sarà il carico per un solo genitore;
  3. Stile di vita del figlio prima della separazione: il figlio ha diritto a mantenere, per quanto possibile, lo stesso tenore;
  4. Numero di figli e carichi familiari complessivi: anche fratelli o altri figli possono incidere sulla misura dell’obbligo.

La somma non è standardizzata, ma viene decisa caso per caso dal giudice, tenendo conto delle esigenze concrete e della documentazione prodotta.


Le spese straordinarie: cosa sono e come si dividono

Accanto all’assegno fisso mensile, i genitori devono contribuire anche alle spese straordinarie, ovvero quelle non prevedibili o comunque saltuarie, come:

  • spese sanitarie non coperte dal SSN;
  • gite scolastiche, viaggi studio;
  • iscrizioni a sport, musica, attività formative;
  • acquisto di strumenti tecnologici o didattici.

La giurisprudenza prevede che queste spese vengano concordate preventivamente (tranne nei casi urgenti) e divise in genere al 50%, salvo diversa pattuizione o differenza di reddito significativa.


Fino a quando dura l’obbligo di mantenimento?

Contrariamente a una convinzione comune, l’obbligo di mantenimento non si estingue con il compimento dei 18 anni, ma prosegue finché il figlio non è economicamente autosufficiente.

Secondo la Cassazione:

  • non basta un lavoro temporaneo o mal retribuito per far cessare l’obbligo;
  • il figlio deve aver raggiunto una condizione stabile e congrua rispetto al suo percorso formativo;
  • l’inerzia colpevole del figlio (es. rifiuto immotivato di studiare o lavorare) può legittimare la richiesta di revoca del mantenimento.

In caso di dubbio, sarà il giudice a decidere sulla riduzione o cessazione dell’obbligo, su richiesta motivata del genitore obbligato.


Il ruolo del giudice e la personalizzazione delle soluzioni

Ogni famiglia ha una storia diversa.
Il compito dell’autorità giudiziaria – e dell’avvocato – è quello di
costruire soluzioni adatte al caso concreto, evitando schemi rigidi e automatismi.

Il giudice, sentite le parti e valutata la documentazione, può:

  • confermare l’affidamento condiviso;
  • disporre il collocamento prevalente con uno dei due genitori;
  • stabilire tempi di visita dettagliati;
  • determinare un assegno di mantenimento proporzionato;
  • regolare le spese straordinarie.

Anche in sede stragiudiziale, la figura dell’avvocato è cruciale per accompagnare i genitori nella negoziazione assistita o nella mediazione familiare, evitando conflitti dannosi per i minori.


Conclusioni

L’affidamento condiviso è uno strumento giuridico pensato per tutelare il diritto dei figli a mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori.
Ma affinché funzioni, è necessario che sia accompagnato da un assetto organizzativo ed economico realistico, costruito sulle esigenze del minore, non su logiche di rivalsa tra ex coniugi.

L'Avv. Matteo Guazzoni a Sanremo, si occupa di diritto di famiglia e offre consulenza e assistenza legale in caso di separazioni, divorzi, affidamenti e revisioni dell’assegno di mantenimento.


Argomenti trattati in questo articolo:
Come funziona l’affidamento condiviso, cosa fa il genitore collocatario, come si calcola l’assegno di mantenimento per i figli, cosa succede in caso di separazione con figli minori, come ottenere la revisione del mantenimento, genitore che non paga l’assegno, differenze tra separazione e divorzio con figli,
avvocato a Sanremo per separazione e affidamento dei figli.

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